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Sottosezione CAI Milano – Quartiere Gallaratese

Pizzo Tambò – 25 Aprile 2014

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2014_4_15_pizzo_tamboIl Pizzo Tambò (3.279 m) è una delle cime più orientali delle alpi Lepontine. Si tratta di una bella montagna foggiata ad imponente ed elegante piramide di roccia in parte lambita da piccoli ghiacciai. Il panorama verso SW è veramente spettacolare: il monte Rosa, il Cervino e in caso di cielo particolarmente terso il gruppo del Gran Paradiso; sul lato opposto della val Loga verso S è visibile il Pizzo Ferrè. Verso E si ammira l’articolata cima del Pizzo Suretta, mentre a N la verdeggiante valle del Reno.

Accesso: con la superstrada si raggiungono Lecco, Colico e Chiavenna. Si continua con la SS 36 dello Spluga fino all’omonimo Passo, dove si lascia l’auto prima della dogana (2113 m).

Itinerario: a sinistra dell’edificio della dogana, si seguono le indicazioni verso ovest procedendo lungo lo spartiacque (cippo di confine), restando sempre sul lato meridionale. Si attraversano estesi macerati e si raggiunge, senza salirlo, il Pizzo Tamborello (2669 m). Risalendo alcuni canalini rocciosi si giunge ad una spianata dove si trovano i laghetti del Tamborello (2700 m). Proseguendo in direzione SW e restando appena sotto la cresta, si raggiunge una calotta nevosa che, a seconda delle condizioni di neve, può essere attraversata con ramponi e piccozza. Raggiunta la sommità a circa 3000 m si attraversa la parte superiore della vedretta, portandosi ai piedi della piramide sommitale. La cresta E all’inizio si presenta ripida e su sfasciumi, da affrontare con prudenza, poi su roccette, un po’ esposte, si guadagna l’affilata cima. La discesa avviene lungo il medesimo percorso della salita.

Ritrovo: via Quarenghi angolo via Kant dove c’è la chiesa Regina Pacis ore 6.00/6.15 Dislivello: mt 1166
Tempo: 4 ore circa per la salita
Classificazione: EEA

Equipaggiamento: abbigliamento adeguato all’escursione.
QUOTE DI PARTECIPAZIONE:
Soci Euro 3,00
Non Soci Euro 5,00
Assicurazione non Soci Euro 7,00

La gita si svolgerà con auto proprie; ciascun passeggero dividerà le spese con il proprio autista

Il GESA CAI si riserva la facoltà di modificare itinerari ed orari – a suo insindacabile giudizio ed anche in corso di gita – ove particolari circostanze lo rendessero necessario o opportuno.
Il GESA CAI declina ogni responsabilità per il caso di incidenti ai partecipanti. 

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