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Sottosezione CAI Milano – Quartiere Gallaratese

Pizzo di Petto domenica 2 Aprile

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Il Pizzo di Petto costituisce una delle cime più interessanti del sottogruppo della Vigna Vaga – Vigna Soliva, a cavallo tra la valle Seriana e la valle di Scalve, nella zona del Gruppo della Presolana. Visto dai paesi di Nona e Colere si presenta come una piramide rocciosa con verticali pareti, insieme al più basso compagno della Croce del Pizzo di Petto. Accesso: con l’autostrada si raggiunge Bergamo, si prosegue per Clusone e si imbocca la Val di Scalve, giunti a Colere si sale a Carbonera dove si parcheggia nel piazzale della seggiovia (1130 mt). Itinerario: si può raggiungere la Malga Ponzone (1570 mt) con la seggiovia oppure seguendo il percorso che porta al rifugio Albani e costeggiando a tratti la pista da sci. Alla malga si percorre il sentiero 406 – 404 per scialpinisti che in un’ora circa conduce in Val Conchetta, si continua sul 404 in direzione Passo di Fontana Mora e si giunge al primo strappo sotto le pendici del Dosso Cavallo, quindi con bei tornanti si arriva ad un pianoro panoramico dove sorge la baita di Malga Conchetta (1792 mt). Si prosegue con una salita più impegnativa, ad un bivio si abbandona il 404 e si continua a destra in direzione della croce dell’anticima, si continua il percorso, sempre più ripido, e si tralascia l’anticima per raggiungere il Passo di Petto (2270 mt). Si affronta l’ultimo tratto con attenzione e si guadagna la cima. La discesa avviene sul medesimo percorso della salita. Ritrovo: via Quarenghi angolo via Kant dove c’è la chiesa Regina Pacis ore 6.30 – 7.00 Dislivello: mt 1260 circa oppure 750 circa se si prende l’impianto Tempo: 4 ore per la salita senza impianto Classificazione: MS. Equipaggiamento: abbigliamento adeguato all’escursione. QUOTE DI PARTECIPAZIONE: Soci Gesacai Euro 3,00 – altri Soci Cai Euro 4,00 – non soci Euro 5,00. Assicurazione non Soci Euro 9,00 La gita si svolgerà con auto proprie; ciascun passeggero dividerà le spese con il proprio autista Il GESA CAI si riserva la facoltà di modificare itinerari ed orari – a suo insindacabile giudizio ed anche in corso di gita – ove particolari circostanze lo rendessero necessario o opportuno. Il GESA CAI declina ogni responsabilità per il caso di incidenti ai partecipanti.

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